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Uccise il caporalmaggiore Danilo Pipitone massacrandolo di botte: assassino condannato a 8 anni di reclusione

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Otto anni di reclusione inflitti dal Gup di Roma Mohamed Abidi, responsabile dell'omicidio del caporalmaggiore.

Dopo essere stato rintracciato in Francia ed estradato, Mohamed Abidi, il tunisino di 33 anni responsabile dell’omicidio del caporalmaggiore Danilo Salvatore Lucente Pipitone, è stato condannato ad otto anni di reclusione dal Gup di Roma. Il militare era stato picchiato a morte a febbraio scorso nella zona di Centocelle, pare per futili motivi. Tra le ipotesi una lite per un parcheggio sulla Togliatti, ma non si sono mai realmente compresi tutti gli elementi per stabilire il movente. Infatti Pipitone viveva dall’altra parte di Roma, e non nel V Municipio. Ritrovato dopo la segnalazione di un passante, l’uomo è morto poco dopo presso l’ospedale Umberto I.

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Otto anni inflitti, dunque, al tunisino che vanta una serie di precedenti penali e di polizia che vanno dal tentato stupro allo spaccio di stupefacenti. Il Giudice per l’Udienza Preliminare, nel procedimento svolto con rito abbreviato, ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero romano Gennaro Varone nei confronti dell’uomo. Ad individuare il responsabile dell’aggressione a Pipitone, avvenuta nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorso, sono stati i poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino.

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Piantedosi: “Grande apprezzamento per il lavoro della Polizia di Stato”

Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva espresso: “Grande apprezzamento per il lavoro svolto dalla Polizia di Stato, con il coordinamento della procura della Repubblica di Roma, che ha consentito di giungere, dopo rapide indagini, all’arresto in Francia di un cittadino tunisino, ritenuto responsabile dell’omicidio del caporalmaggiore Pipitone, ucciso a Roma la notte tra il 10 e l’11 febbraio scorso“. L’ex prefetto ha aggiunto: “Ancora una volta è chiara la testimonianza della capacità investigativa delle nostre forze dell’ordine e delle consolidate sinergie sviluppate nell’ambito di una rete di cooperazione internazionale“.

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