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Gianluca Vacchi, altri due dipendenti lo denunciano: ‘Lavoro in nero e paga solo in contanti’

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Gianluca Vacchi

Il polverone che si è alzato sulla questione che vede protagonista Gianluca Vacchi non intende arrestarsi. Dopo la denuncia della colf filippina, che ha descritto il suo tempo passato a lavoro con l’influencer un inferno, altri due dipendenti sporgono denuncia contro Vacchi: i due avrebbero lavorato in nero per 14 e 10 anni senza un regolare contratto.

Due dipendenti denunciano Gianluca Vacchi per sfruttamento del lavoro

Dopo la denuncia della colf filippina, la quale raccontava di “Turni di lavoro da venti ore. Straordinari non pagati. Niente giorni di ferie. Niente giorno di riposo”, il tutto all’interno di una situazione in casa pesante, se non si andava a tempo su TikTok “si doveva assistere a una sfuriata, pesante, del capo”, arriva la denuncia di altri due dipendenti. 

L’accusa è quella di sfruttamento del lavoro: i due, infatti, avrebbero lavorato in nero per un tempo stimato di circa 14 e 10 anni. Su Repubblica si legge: “Mister Enjoy retribuiva in nero alcuni suoi dipendenti. Prestava soldi ad amici e ragazze e pagava estetiste, massaggiatrici, hostess, terapiste, guardarobiere, barman, camerieri, dj, animatori, sarti, tatuatori e addetti alla sicurezza sempre cash”. 

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Chi sono i due dipendenti 

I due dipendenti che hanno trascinato in tribunale Vacchi con l’accusa di sfruttamento del lavoro sarebbero due italiani, i quali hanno richiesto un risarcimento pari a un milione di euro. La coppia avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella gestione delle varie proprietà dell’influencer e avrebbe lavorato per lui 22 e 17 anni, ma 14 e 10 di questi senza un regolare contratto. 

I due sono stati mandati via dopo un attacco di rabbia da parte di Vacchi che li accusava di non aver gestito correttamente il servizio durante un aperitivo. La situazione si aggrava quando il noto imprenditore li accusa di aver rubato un modem e un pc. Per questo scatta il licenziamento. 

Il polverone che si è alzato non si fermerà facilmente. A cascata, queste denunce, hanno portato alla luce un sistema di lavoro che nel nostro paese è molto diffuso. Gli animi non si placheranno molto facilmente. La lotta contro lo sfruttamento continua ad essere un tema all’ordine del giorno. E Vacchi, che ora sta celebrando la sua vita con un documentario, forse finirà ancora qualche altra volta nell’occhio del ciclone. 

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