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Massimo Troisi: chi era, età, carriera, film, Il Postino, moglie, figli, causa morte

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Massimo Troisi

Massimo Troisi non ha certo bisogno di presentazioni: attore rinomato non solo nella cultura partenopea, ma in tutta Italia e nel mondo, grazie alla sua carriera che ha saputo completamente stravolgere il modo di fare arte comica. Domenica scorsa, inoltre, è stato l’anniversario della sua nascita, il 19 febbraio, e avrebbe computo 70 anni se la febbre reumatica che da sempre lo attanagliava non lo avesse definitivamente stroncato con l’ennesimo attacco di cuore. E oggi ai microfoni di Serena Bortone si parlerà proprio di lui, di questo grande artista, attore e regista napoletano: in studio ci saranno l’amico e sodale Enzo Decaro, la sua storica sceneggiatrice e compagna di vita per alcuni anni Anna Pavignano e il nipote Stefano Veneruso. 

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Massimo Troisi

La biografia di Massimo Troisi

Attore comico, regista, sceneggiatore e cabarettista. Tutto questo è stato il grande e mitico Massimo Troisi, figlio di Alfredo Troisi, ferroviere, e Elena Adinolfi. Massimo cresce in una casa affollatissima, una famiglia numerosa, composta dai suoi quattro fratelli, i nonni, gli zii e cinque cugini. Negli anni giovanili studia per prendere il diploma da ragioniere, ma già a quindici anni mostra la sua passione per la recitazione, e così inizia a esibirsi presso il Teatro Spazio Zero di S. Giorgio a Cremano. Proprio in questo contesto, il giovane Troisi incontra Lello Arena, Enzo Decaro, Valeria Pezza e Nico Mucci con cui tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70, formando subito dopo il gruppo teatrale I Saraceni. 

L’esordio con La Smorfia

Dopo qualche tempo, poi, con Arena e Decaro fonda il gruppo cabarettistico La Smorfia, famosissimo, con il quale dopo tantissime gavette fra i teatri dell’hinterland partenopeo, si afferma ad alto livello grazie alla radio – “Cordialmente insieme”, ma poi successivamente anche grazie alla televisione. 

Il successo: l’attore e il regista

A partire dagli anni ’80, poi, arriva anche la svolta da regista con “Le vie del Signore sono finite” (1987) e “Pensavo fosse amore, invece era un calesse” (1991). Tra le grandi partecipazioni da attore, ricordiamo quella in tre film di Ettore Scola, rispettivamente “Splendor” (1988), “Che ora è” e “Il viaggio di capitan Fracassa” (1990). Da notare, poi, anche “No, grazie, il caffé mi rende nervoso” (1982) di Lodovico Gasparini e Lello Arena, e “Hotel Colonial” (1986) di Cinzia Th Torrini.

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Lo stile attoriale di Massimo Troisi: linguaggio e potere

Sono tantissimi, poi, i successi a seguire, in una carriera che nonostante diverse problematiche riesce comunque ad emergere ed appassionare tutto il pubblico italiano. Tutta la sua opera ebbe l’obiettivo di smantellare completamente gli ingranaggi secolari della commedia e dello spettacolo italiani. Massimo fu sempre convinto che il linguaggio è il principale depositario del potere, con il quale è intimamente legato, così che ogni rappresentazione dell’arte, prima di tutto, deve portare una rivoluzione linguistica. In questo, ad esempio, fu anche molto vicino alle idee di Pasolini. 

La morte dopo le riprese de Il Postino

Il suo ultimo grande lavoro è stata l’interpretazione de “Il Postino”, di Michael Radford, per cui è stato candidato, postumo, all’Oscar come miglior attore protagonista. La morte sopraggiunge all’apice di una vita vissuta all’insegna di enormi problematiche legate a disturbi cardiaci, fin dall’infanzia. Un attacco di cuore gli portò via la vita poco dopo la fine delle riprese per il film. Con lui nacque in Italia una nuova tipologia napoletana di antieroe, che è tale perché considerato la vittima dei tempi moderni, di un ingranaggio troppo complesso e straziante. 

Vita privata e relazioni sentimentali

Massimo Trosi, nella sua vita privata, è stato legato sentimentalmente ad Anna Pavignano con la quale ha avuto anche un sodalizio artistico moto forte e stimolante, durato fino alla sua morte. Oltre alla Pavignano, Troisi ha avuto anche una relazione con Clarissa Burt, entrando in collisione anche con Francesco Nuti. Infine, la sua ultima compagna di vita è stata Nathalie Caldonazzo.

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