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Gite fuori porta a Roma e nel Lazio a Pasquetta 2023: ecco dove andare e quali sono i borghi da visitare

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Giardino di Ninfa a Pasquetta 2023

Pasquetta 2023. Roma è bella, questa è una verità universale. Ma per chi vuole evadere dalla Capitale, almeno per un giorno, altrimenti la mancanza diventa troppa, ci sono tantissime cose da poter visitare anche fuori dalle mura capitoline. Il territorio del Lazio è immenso: non soltanto borghi, ma anche tanta natura, paesaggi pittoreschi, laghi idilliaci e tantissimi segreti che non basterebbe un vita per conoscerli tutti, tra storia, magia e folclore. Ecco qualche proposta per voi, magari per trascorrere in modo diverso questa imminente pasquetta 2023. Continuate a leggere!

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Dove andare per evadere da Roma a Pasquetta 2023

Insomma, la questione è sempre ardua e difficile: cosa fare a Pasquetta per non immergersi nelle solite coazioni a ripetere? Cosa c’è di bello da poter scoprire in zona, uscendo dalla città ma senza allontanarsi troppo? Se ad oggi avete ancora dubbi e siete a corto di idee, non vi preoccupate: in questo articolo vi illustreremo 3 proposte, semplici e fattibili senza troppe complicazioni. Soltanto 3, perché se non le avete viste, beh, allora, questa è certamente l’occasione ideale per recuperare.

Escursione al Bosco del Sasseto di Torre Alfina

Partiamo allora con la nostra prima proposta: il Bosco del Sasseto di Torre Alfina. Un luogo che ameno è dir poco, incantato, assolutamente magico, che si trova all’interno del comune di Acquapendente. La natura, da queste parti, regna sovrana, con alberi secolari dotati di tronchi dalla circonferenza impressionante, quasi come nelle fiabe. Senza considerare, inoltre, il suo Castello, di epoca medievale e completamente visitabile, che colpisce per la sua grande eleganza. 

Il meraviglioso Giardino di Ninfa

Se non lo avete fatto, allora è dovere: il mese di aprile, con la natura in fiore, è l’occasione ideale per poter visitare Il Giardino di Ninfa, un’oasi che si trova nei pressi di Sermoneta e che fu realizzata nel 1921 da Gelasio Caetani. Il suo suggestivo nome, poi, deriva da un tempietto di epoca romana dedicato alle Ninfe Naiadi e che ovviamente riposa al suo interno, su di un isolotto circondato da un piccolo lago. Il tutto, poi, abbracciato nella sua interezza da un giardino all’inglese molto romantico e che si estende per ben 8 ettari. 

La memoria del tempo: Palazzo Farnese di Caprarola

Infine, chiudiamo con un’altra chicca di grande importanza per il territorio e che non potrete lasciarvi sfuggire: la Villa o Palazzo Farnese, una vera e propria meraviglia, una dimora in stile rinascimentale, certamente tra le più belle e suggestive d’Europa. Inizialmente era stata concepita quale struttura difensiva. Il tutto risale a qualche secolo fa, ormai, al 1530 quando il cardinale Alessandro Farnese commissionò ad Antonio Sangallo la costruzione di una fortezza a Caprarola. Una possente struttura che oggi è la testimonianza vivente di tempi andati, ma ancora vivi nella nostra memoria collettiva del territorio. 

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