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Morte delle turiste belghe, la disperazione della madre di Jessy: ‘Mia figlia aiutava tutti, è stata punita per questo’. Wibe aveva perso il padre in un incidente stradale

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Jessy e Wibe morte a Tor Cervara

Sono parole disperate, quelle che arrivano dalla madre di Jessy Dewildeman, una delle due turiste belghe uccise da un pirata della strada la sera di sabato 8 ottobre sulla bretella autostradale dell’A24, all’entrata di Roma. “Mia figlia aveva ricevuto questo viaggio come regalo da parte di una cliente riconoscente”. La madre della 24enne Jessy Dewildeman non si dà pace. Ancora oggi riesce a malapena a capire cosa sia successo a sua figlia e alla sua migliore amica, la 25enne Wibe Bijls. “Mia figlia aiutava tutti, ora è stata punita per questo”, ha detto tra le lacrime la donna.

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Il viaggio a Roma: regalo di una cliente soddisfatta del lavoro ricevuto

Le due ragazze hanno deciso di fare il viaggio a Roma per il fine settimana. A rivelarle i dettagli è sempre la mamma di Jessy. “Mia figlia aveva ricevuto un “Bongo Bon”, un buono viaggio per due persone, da un cliente che voleva ringraziarla per l’ottimo lavoro da lei svolto. Jessy ha scelto come città Roma e ha prenotato per lo scorso fine settimana”, ci ha raccontato la madre della ragazza attraverso un collega in Belgio. “Per rendere il weekend più divertente, ha portato con sé una delle sue migliori amiche, Wibe. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe finita così? Questo è incomprensibile, non so darmi pace. Jessy è sempre stata molto apprezzata da tutti. Lei era socievole, amorevole, amava viaggiare ed era una gran lavoratrice. Ultimamente era andata in Spagna e in Turchia. Stavamo per partire insieme per il Canada, dove vive la mia famiglia. Jessy era sempre lì per tutti, pronta a dare una mano a chi aveva bisogno. Non sappiamo esattamente cosa sia successo a Roma. Le ragazze sarebbero uscite dall’auto per aiutare le persone ferite in un altro incidente. Questo è quello che ci hanno detto e ci credo, perché è così che era Jessy… Ma è stata punita per questo“.

Sabato sera le due amiche stavano rientrando dopo una visita in Vaticano. Proprio nel tragitto di ritorno si è verificato un grave incidente in autostrada. Jessy e Wibe sono scese, sono state travolte dall’auto pirata e sono state uccise sul colpo. La persona che le ha ammazzate è fuggita a piedi, ma la polizia è riuscita a identificarla. Ed è scattata la denuncia, oltre che per omissione di soccorso, per omicidio stradale. Che potrebbe tramutarsi in arresto.

La storia di Wibe: il padre morto in un incidente, la madre di cancro

La morte colpisce duramente anche la famiglia e gli amici di Wibe Bijls. Della sua famiglia restano solo un fratello e tre sorelle: hanno perso il padre in un incidente stradale l’anno scorso. Nel 2014 la madre era diventata il volto della campagna in un film di Kom op tegen Kanker e dell’Università di Anversa. All’epoca combatteva contro il cancro già da 14 anni, per poi perdere la battaglia all’inizio del 2015.

“Non ci arrenderemo, mamma non l’avrebbe voluto”, aveva detto all’epoca Wibe, insieme a suo fratello e le sue sorelle. Un anno dopo, avevano organizzato un memorial di beneficenza a favore di Saying Goodbye, un’organizzazione benefica. “Ciò che è successo adesso è molto più difficile e abbiamo bisogno di tempo per elaborare tutto”, dice oggi il fratello. “Se pensi che il peggio sia già successo nella tua vita, ti imbatterai in questo”, aggiunge la sorella Jene, scrivendolo sul suo profilo Facebook.

Lavorava per pagarsi il mutuo: questa era la sua prima vacanza in 4 anni

Un anno fa, a marzo, Wibe Bijls è apparsa nel programma di appuntamenti “Stay sleeping” su VTM2. Anche nelle Fiandre era conosciuta come una gran lavoratrice. Si impegnava tanto nel lavoro perché aveva appena comprato una casa. “Wibe ha lavorato qui per circa quattro anni”, afferma il manager del ristorante Maddox al Grote Markt di Kortrijk. “Lavorava sette giorni su sette e in tutti quegli anni non aveva mai preso ferie. Proprio questo fine settimana è andata a Roma e il prossimo fine settimana sarebbe andata alle Ardenne. Era la prima volta che si prendeva un po’ di tempo per sé stessa. Oltre a Maddox, ha anche lavorato come cuoca nel ristorante Casa Mundo a Menen e in una filiale di Delhaize a Kortrijk”. Ma evidentemente la sorte non ha voluto che la giovane si godesse questi giorni spensierati…

Morte turiste belghe a Roma: è omicidio stradale

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