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Roma, 24enne accoltellato alla gola nella notte, è mistero: ‘buco’ di un’ora e mezza tra il ferimento e l’arrivo in ospedale

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morto sul lavoro agriturismo, Riccardo campoli

È arrivato in ospedale poco prima dell’alba, alle 6 del mattino, accompagnato da un amico. La ferita alla gola è stata tamponata alla bell’e meglio, ma sanguina ancora. L’auto dell’amico è rimasta sporca di sangue: lui, un 24enne, ne ha perso parecchio. Ma prima di arrivare in ospedale ci ha messo un’ora e mezza.

È mistero attorno al ferimento di un ragazzo romano che si è presentato questa mattina prestissimo al pronto soccorso dell’ospedale Vannini-Figlie di San Camillo, in via di Acqua Bullicante, a Tor Pignattara. Appena entrato, i medici si sono accorti che la sua era una ferita dovuta a un’aggressione e hanno chiamato la polizia.

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Il mistero dei 90 minuti

Sul posto sono intervenuti gli agenti del distretto Prenestino. Ma il ragazzo, così come i suoi amici, si è dimostrato poco collaborativo. A fatica i ragazzi hanno dichiarato che il fatto è avvenuto alle 4:30, nei pressi della clinica Gualnieri, completamente estranea ai fatti, in via Tor De’ Schiavi, al Prenestino. Ma non hanno voluto rivelare cosa fosse successo esattamente, chi avesse colpito il 24enne, né per quale motivo.

Gli agenti sono quindi andati sul posto, dove però non sono stati elementi che possano far pensare a un’aggressione. Non sono infatti state trovate tracce di sangue. Questo ha fatto supporre agli investigatori che probabilmente qualcosa non torna. Innanzi tutto il buco dell’ora e mezza. Perché, se l’aggressione è avvenuta alle 4:30, il giovane – che oltretutto è in gravi condizioni, codice rosso, anche se non in pericolo di vita – non è andato subito in ospedale? E perché non vogliono dire nulla su quanto successo?

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Le piste

Al momento ogni ipotesi è aperta. Le più accreditate sono quelle di una lite per motivi legati alla droga. Questo giustificherebbe il non voler parlare riguardo l’autore dell’accoltellamento. Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti. Oppure potrebbe esserci un movente passionale. Una storia di gelosia che potrebbe aver fatto scatenare la vendetta. Saranno gli agenti del Distretto Prenestino che dovranno ricostruire la vicenda, anche senza l’aiuto del 24nne. 

I poliziotti acquisiranno i tabulati telefonici e verificheranno le analisi del sangue del giovane, per capire se ci sono tracce di sostanze stupefacenti. In questo modo potranno escludere o confermare la pista della droga. In ospedale sono poi arrivati anche i genitori del 24enne, ma anche loro non hanno detto nulla su quanto accaduto. Per quanto riguarda i familiari, però, il silenzio è probabilmente giustificato dal fatto che davvero non sappiano cosa sia successo al figlio, né riguardo all’aggressione, né in quei misteriosi 90 minuti.

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