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Pomezia, acciuffato dai cittadini al primo furto ci riprova dopo un’ora: scippata un’anziana

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Quello che è successo ieri a Pomezia, testimoniato direttamente dai protagonisti, ha dell’incredibile. Dopo lo scippo avvenuto ieri mattina in via Virgilio ai danni di una donna, finito male per il ladro grazie all’intervento di diversi cittadini che si sono messi all’inseguimento fino ad acciuffarlo e a fargli riconsegnare la borsa rubata, il malvivente – non appena si sono calmate le acque – ci ha riprovato, riuscendo stavolta, nonostante un altro rocambolesco inseguimento da parte dei passanti, a mettere a segno il colpo.

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Due scippi in poco più di un’ora: il secondo va a segno

A raccontare questo secondo episodio una delle testimoni dell’accaduto. Stavolta l’ambientazione è su via Catullo, alle ore 13:00. Essendo sabato c’è il mercato rionale e in molti hanno fatto la spesa. 
“Mi trovavo davanti l’agenzia di servizi di via Catullo, quando ho sentito una signora gridare”, racconta la nostra testimone, “mi giro e vedo una signora anziana ferma, con le buste della spesa per terra da cui uscivano dei pomodori sparsi tutto intorno. Le chiedo cosa sia successo, pensando fosse inciampata, ma lei mi risponde che le hanno rubato la borsa. Guardando avanti, vedo un ragazzo con una giacca verde che corre. Prendo il telefono e chiamo il 112, ma risponde la voce automatica che mi fa perdere tempo e allora provo a rincorrere il tizio, ma era lontano. Vedo un ragazzo fermo che mi guarda, quindi gli chiedo inseguire il tizio con la giacca verde, di prenderlo perché che aveva rubato la borsa alla signora: glielo indico, il ragazzo lascia a terra la sua busta con la spesa, e correndo velocissimo riesce a raggiungerlo. Il ladro era arrivato in via Orazio, all’altezza della tipografia, quando il ragazzo è riuscito a raggiungerlo, mentre io sono rimasta ferma all’incrocio tra via Orazio e via Catullo a guardare la spesa del giovane”.

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Ladro braccato lancia la borsa, ma senza portafogli

Vistosi nuovamente inseguito, stavolta, memore di quanto accaduto meno di due ore prima, il ladro si comporta però diversamente: durante la fuga apre la borsa, prende il portafogli e lo infila nel giubbotto. Poi, non appena il ragazzo lo raggiunge, gli lancia la borsa. Preso in contropiede, l’inseguitore afferra la borsa: è un attimo, il malvivente approfitta dello sconcerto del ragazzo riesce a confondersi tra la folla, riuscendo stavolta a scappare senza farsi più prendere.

“Ho provato nuovamente a chiamare il 112”, racconta la testimone, “ma anche stavolta rispondeva sempre la voce automatica, senza riuscire mai a parlare con nessuno e alla fine ho attaccato. Insieme al ragazzo siamo tornati dalla signora per consegnare la borsa e ho detto all’anziana di andare in caserma a fare un esposto, ma, nonostante si sia resa conto che mancava il portafoglio, si è rifiutata, dicendo che lo avrebbe prima detto a suo marito e poi avrebbe visto il da farsi. Io le ho detto che c’era anche il ragazzo che aveva visto il malvivente in faccia e poteva descriverlo bene ai carabinieri, ma niente”.

“Anche io sono straniera, non deve esserci razzismo: si tratta di onestà, non di nazionalità”

Quello che invece chiede la vittima del furto è la conferma delle caratteristiche del ladro rispetto a quanto ha visto lei. “Era un giovane straniero scuro di carnagione?”

“Il ragazzo ha confermato, ma io non voglio che ne venga fatta una questione di razzismo: anche io sono straniera e se non fosse stato per me, che ho iniziato l’inseguimento e poi ho chiesto al ragazzo di proseguirlo, la signora non avrebbe recuperato neanche la borsa. Non si tratta di nazionalità, ma di onestà. Dico alla signora di stare più attenta e mettere la borsa in spalla, che questa volta le è andata bene, ma non si sa la prossima, ci ringrazia e se ne va. Ma sono rimasta di stucco vedendo che la signora teneva la borsa come prima, in mano insieme alle buste. Le faccio notare che non va bene, ma lei mi risponde che anche in precedenza la porta per abitudine, e che comunque aveva soltanto 50€ dentro. Quindi il ladro le ha rubato solo quelli”.

La donna prosegue il suo sfogo. “Mi chiedo in che razza di mondo viviamo. Non si può più camminare tranquilli. purtroppo siamo ancora circondati dal razzismo, c’è gente che ignora totalmente cosa le succede intorno. Ieri c’era tanta gente, ma io sono stata l’unica a intervenire, insieme al ragazzo. Poi, però, si sono radunati in tanti a dare consigli, quando tutto era finito”.

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