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Roma, la Regione si mobilita per abbattere i cinghiali: due anni per debellare la peste suina

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Roma è ormai invasa dai cinghiali. Gli incontri ‘ravvicinati’ dei cittadini sono quasi all’ordine del giorno. Se ne possono trovare nei parchi, vicino casa o ai supermercati e anche nei giardini delle scuole. Una invasione che spaventa, visto che ci sono stati anche casi di aggressioni. Una situazione per la quale la Regione Lazio ha approvato un piano regionale per eliminare la peste suina africana, come spiega Repubblica, e la “riduzione e successiva estinzione della popolazione del cinghiale all’interno del Gra”.

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I casi di peste suina africana accertati

La peste suina africana è stata riscontrata in particolar modo nel parco dell’Insugherata, dove è stata trovata una carcassa di cinghiale il 4 maggio scorso e a ottobre, invece, sempre a l’Insugherata sono stati trovati 48 cinghiali infetti, due sono stati rinvenuti a Labaro. A giugno è stata la volta di altri due animali malati in un allevamento situato in quella che era stata indicata come la ‘zona rossa’ proprio per la possibile presenza di cinghiali affetti dalla peste.

Il piano della Regione Lazio

Il piano messo a punto dalla Regione Lazio per arginare la diffusione del virus ha stabilito due barriere: il Gra e il fiume Tevere, al loro interno verranno chiusi tutti i possibili passaggi. Intanto il programma prevede di eliminare tutti i cinghiali presenti all’interno dell’area compresa dal Grande Raccordo Anulare, con un cronoprogramma: sei mesi per ridurre e uno o due anni per eliminare la malattia.

Il piano prevede di “raggiungere prima possibile il vuoto sanitario nell’area infetta all’interno del Grande raccordo anulare e nell’area cuscinetto. Organizzare la ricerca sistematica delle carcasse, sia all’intero del Gra sia nelle aree limitrofe” Il tutto con il sostegno “dell’attività venatoria”.

Come si intende procedere

Gli animali verranno catturati, narcotizzati e uccisi con carabine a infrarossi dotate di un’ottica di puntamento, abbattendoli di notte da postazione fissa o da un’autovettura, con l’impiego di cani. A dover procedere all’eliminazione degli animali saranno, invece, le guardie della città metropolitana, gli agenti della polizia locale e i Selecontrollori formati per tali attività. Mentre tra i cacciatori verranno formate figure specifiche per trovare le carcasse dei cinghiali morti.

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