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Roma, caos metro B: ritardi devastanti, quasi mezz’ora tra un treno e l’altro

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Banchina affollata sulla Metro B di ATAC a Roma

Roma. Un paio di treni vanno in riparazione, e la linea B, come i pendolari hanno avuto modo di constatare anche nella giornata di ieri, va completamente in tilt. Mancano i treni, e quelli che ci sono sono vecchi, hanno bisogno di lunghe e continue manutenzioni. Un mantra che sentiamo da mesi ormai. 

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Caos a Roma sulla metro B: ritardi devastanti

E a pagare le ripercussioni, ovviamente, sono i cittadini: anche oggi come negli ultimi giorni, la linea B è nel caos più totale. Rallentamenti continui, ritardi, banchi affollate, nervosismo dilagante nell’aria. Qualche pendolare litiga con il suo vicino, alza la voce per un motivo banale. Ma è solamente la frustrazione che lo porta a tale atteggiamento: il lavoro pressa, e il ritardo continua. Il tutto è difficile ancor prima di iniziare: il lavoro viene dopo, prima ci sono le insidie del trasporto pubblico capitolino da dover affrontare. Condizioni da Paese in via di sviluppo. Senza contare che, quando si riesce a salire su un convoglio, poi, bisogna rimanere stretti gli uni agli altri, come sardine. Una condizione anche pericolosa, perché non ci può muovere. I borseggiatori ci vanno a nozze nella calca. 

Mancano i treni, Atac raschia il fondo

Come spiegano informalmente dagli uffici Atac, in questo periodo sarebbero 18 i convogli. Mezzi che possono raggiungere le 21 unità quando le cose vanno bene e non ci sono guasti. In realtà, i treni sulla carta sarebbero 31, ma sono in corso le revisioni, quelle che dovevano essere iniziare nel 2017. Quindi, ecco che il numero dei convoglio a disposizione scende, e di molto. Le cose continueranno ad andare così per mesi, anche perché le revisioni stesse non sono roba da poco: per ogni treno ci voglio ben 4 mesi di lavori, inoltre quelli che hanno superato un milione e 800mila km percorsi senza averla fatta devono essere fermati per legge. Si raschia il fondo del barile, e i treni continuano a diminuire. E pochi treni, vuole dire maggiore lasso di tempo tra una corsa e l’altra, o comunque meno tempo coperto, e di conseguenza ritardi. Poi, basta un semplice guasto, ed ecco che di conseguenza tutta la linea crolla nel baratro. 

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