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“Senza luce e stipendi”, la Procura indaga sulle cooperative della famiglia dell’Onorevole

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La Procura della Repubblica di Latina ritiene che ci sia qualcosa che non va nelle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Tanto da aver aperto un fascicolo di indagini incaricando i Carabinieri di svolgere accertamenti.

La Procura apre un fascicolo di indagine

Ad aver insospettito la Procura – come riporta Repubblica – sono diversi elementi: le vertenze per circa 400mila euro di stipendi non pagati ai dipendenti, ma anche le ipotesi di fatture false chieste ai lavoratori e anche le accuse di migranti minorenni che lamentano di essere ospitati in strutture prive anche di energia elettrica e acqua corrente.

Doveva essere il paladino dei braccianti, o meglio, così si era presentato alla Camera il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Ora però è lui stesso oggetto di indagini a causa di denunce formulate dal sindacato Uiltucs.

Le denunce dei lavoratori

Sono davvero tante le denunce dei lavoratori per il trattamento che viene riservato loro. “Siamo senza energia elettrica da tempo e non abbiamo cibo e vestiti” dice un minorenne ospite nella struttura di Latina. “Ci hanno anche maltrattati” dice un altro minore. In 26 si sono rivolti all’Ispettorato del lavoro perchè non ricevono lo stipendio, in alcuni casi da due anni. Altri dipendenti dichiarano che gli sono state chieste fatture false per ricevere lo stipendio. Una situazione di degrado della quale sono testimoni i lavoratori e che si verificherebbero nelle coop della suocera e della moglie dell’onorevole.  

Tutte denunce che arrivano tramite la Uiltucs. L’onorevole, però, smentisce tutto e lo fa con un post sui social: “Falso! Non c’entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell’arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia.  Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace.  A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale!  Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione.  Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà. Il nostro cammino di speranza e di una politica al servizio del NOI non si fermerà né si farà intimidire. Siamo un’umanità che ha deciso di dare una rappresentanza politica a chi ha sete di diritti e dignità. Io sarò al servizio di questa nobile e alta missione.  Non ho mai barattato e non baratterò mai la mia ricchezza spirituale con le ricchezze materiali, perché per me la ricchezza spirituale ha la supremazia su quella materiale. Siamo qui di passaggio.  Per questo, per tutta la vita, ho camminato nella verità, ho agito nella trasparenza e ho esercitato con onestà la mia vocazione di lotta per un mondo di diritti, di dignità e di legalità.  La mia più grande ambizione (quando giungerà la mia ora di lasciare la terra) è di poter guardare negli occhi ognuna e ognuno di voi che avete creduto in me e dirvi che ho combattuto la buona battaglia, ho finito la corsa e ho conservato il credo.

“.

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