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Uccisa in casa dal compagno davanti al bambino di 6 mesi: ”Così lei non potrà più parlargli male di me”

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Omicidio a Cassino

Un femminicidio cruento, andato in scena a Rimini nelle prime ore del mattino. Una donna di 33 anni, di Roma, è stata uccisa in località Bellariva. Sul posto la squadra mobile e il magistrato di turno. La donna, stando ai primi elementi delle indagini, avrebbe urlato e pregato in tutti i modi per far smettere il compagno. Ma non c’è stato nulla da fare: è morta davanti al proprio figlio di soli sei mesi.

Un omicidio cruento, questa mattina

È il fatto tremendo compiuto da un uomo di 47 anni, colui che in preda ad un raptus di follia ha ucciso la compagna nella prima mattinata di oggi, sabato 25 giugno, intorno alle 8.30 in via Rastelli, come riportato anche da Il Messaggero. I vicini, a quanto pare, hanno sentito tutto.

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Le testimoniane dei vicini

Le loro testimonianze parlano di un litigio scoppiato a causa del bambino. La donna, poi, avendo intuito la criticità della situazione, avrebbe iniziato ad urlare, implorando il compagno di calmarsi e chiedendo aiuto. Ma l’uomo non si è fermato, e l’ha uccisa. 

”Il bambino sta bene. Ora lei non potrà più parlargli male di me”

Dopo l’omicidio cruento, l’uomo sarebbe anche uscito in strada, con i vestiti zeppi di sangue, e avrebbe detto: ”Il bambino sta bene. Ora lei non potrà più parlargli male di me”. Ora, il 47enne è in stato di arresto per omicidio. I due, a quanto appreso dall’Ansa, si erano conosciuti circa un anno e mezzo fa su un sito di incontri. L’uomo era anche seguito dal servizio psichiatrico dell’Ausl.

Le accuse e l’arresto

L’accusa è quindi di omicidio volontario. Ciò che emerge dalle indagini è che l’uomo avrebbe sfondato il cranio della convivente con un mattarello, uccidendola senza remore. La donna, all’arrivo degli agenti, era sdraiata sul letto, senza vita, mentre il figlio della coppia – appena sei mesi – si trovava in sala. Secondo quanto finora ricostruito, l’uomo si sarebbe alterato perché la donna non gli faceva prendere in braccio il figlio.

 

 

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