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‘Ndrangheta ad Anzio e Nettuno, terminato il lavoro delle Commissioni: entro 45 giorni la decisione sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose

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Ndrangheta ad Anzio e Nettuno

Era febbraio quando Anzio e Nettuno, due comuni del litorale romano, erano finiti sotto i riflettori. E non certo per una bella pagina di ‘storia’. Proprio lì, infatti, ben 65 persone all’alba del 17 febbraio scorso erano state arrestate e la parola che risuonava spesso, tra giornali e servizi in televisione, era sempre una e la stessa: ‘ndrangheta. Tutti gli arrestati, chi in carcere e chi ai domiciliari, erano stati indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco. Ma anche di fittizia intestazione di beni e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato dal metodo mafioso.

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La mafia, quindi, ricorreva spesso e l’indagine dei Carabinieri era proseguita anche negli uffici comunali, facendo di fatto finire nel mirino le due Amministrazioni. Le stesse che, fino a ieri, erano sotto le lenti d’ingrandimento delle commissioni d’indagine, quelle nominate dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, per fare le verifiche e ‘scovare’ eventuali infiltrazioni mafiose. 

Commissioni d’indagine ad Anzio e Nettuno

Probabili infiltrazioni mafiose nei due comuni e la decisione, a marzo, dopo il maxi blitz e i 65 arresti, di istituire delle commissioni d’indagine. Ora il lavoro, dopo mesi, si è concluso ed entro 45 giorni il prefetto Piantedosi dovrà inviare al ministro dell’Interno le valutazioni, così da capire cosa succederà alle due amministrazioni. Verranno sciolte per infiltrazioni mafiose? Ci sarà un commissario a capo di Anzio e Nettuno? Una volta sentito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto presenterà le sue conclusioni. E poi, spetterà al Viminale esprimersi entro tre mesi per decidere il ‘futuro’ di Anzio e Nettuno. 

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Comune di Nettuno sciolto per mafia nel 2005 

Quando si parla di infiltrazioni mafiose, a Nettuno si torna indietro nel tempo. Più precisamente al 2005 quando il Governo, con il decreto n. 289, ha di fatto sciolto l’amministrazione comunale per la ‘presenza di forme di ingerenza della criminalità organizzata’. In quel caso, per 18 mesi la gestione del comune era stata affidata a una commissione straordinaria. E sempre per quella mafia, per quelle infiltrazioni e per quelle organizzazioni che si erano ben insediate sul litorale romano. 

Ora, a distanza di anni, la situazione sembrerebbe essere la stessa. Tra arresti e perquisizioni, le commissioni d’indagine hanno terminato il loro lavoro di verifica e l’ultima parola spetterà al Viminale. C’è da capire, quindi, cosa accadrà ad Anzio e Nettuno, lì dove nel secondo caso il Sindaco è già stato sfiduciato, ma per motivi politici. Accadrà lo stesso, ma per infiltrazioni mafiose? Le amministrazioni verranno sciolte e continueranno ad esserci ombre sui due comuni del litorale romano? 

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