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Biglietti bus e metro, aumenti in vista: a Roma costeranno 2 euro. Ticket più alti anche nelle altre città

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atac aumento biglietti a 2 euro

Stangata in arrivo per i pendolari che utilizzano i mezzi pubblici a Roma. A partire dalla prossima estate, infatti, il prezzo del biglietto di bus e metro salirà dall’attuale 1,50 euro a 2 euro, con un aumento del 33%. Un prezzo che potrebbe essere equo, se solo il servizio fosse ottimale. E invece, secondo gli utenti che utilizzano i mezzi pubblici, si tratta di una vera e propria stangata, oltretutto ingiusta.

Prezzi esagerati per un servizio che non è per nulla rispondente alle aspettative di chi ne usufruisce. Mezzi sovraffollati, in ritardo, spesso vecchi e soggetti a guasti, quando non a incendi. La storia del trasporto pubblico a Roma è nota. E il fatto che ci siano i rincari dei carburanti non giustifica l’altissimo rincaro del biglietto nella Capitale. 

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Gli aumenti delle altre città

Nel resto d’Italia, infatti, gli aumenti sono molto più contenuti. Roma è la città che paga maggiormente questo rincaro. A Parma, dove il ticket costa 1,50 come a Roma, si passerà a 1,60, con un aumento di 10 centesimi. Stesso aumento a Foggia, dove il biglietto passa da 90 centesimi a un euro. La stessa cosa accadrà a Napoli: per prendere il bus o la metro si pagheranno 1 euro e 20 centesimi invece di 1 euro e 10 centesimi.

Milano ha una base di partenza più alta, 2 euro, ma i mezzi di trasporto sono efficientissimi. Il ticket nel capoluogo lombardo aumenta di 20 centesimi. Sempre di 20 centesimi l’aumento a Ferrara, dove il prezzo passa da 1,30 a 1,50 euro. Vedendo le percentuali, Roma resta quella con l’aumento maggiore. L’aumento scatterà ad agosto.

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Trasporti al collasso

A fronte dell’aumento, come dicevamo, Roma non offre di certo un servizio di trasporto urbano degno di una Capitale. L’ultimo esempio lo ha dimostrato ieri, giorno dell’Epifania, lasciando a piedi centinaia di persone al centro della città. A causa della troppa affluenza, sono state chiuse per ore le fermate metro di Spagna e Barberini, mentre sono stati contingentati gli afflussi nella stazione Flaminio. I viaggiatori, turisti, residenti, ma anche lavoratori che dovevano recarsi sul posto di lavoro, sono rimasti sulla banchina affollata, oppure all’esterno, costretti ad andare a piedi perché le linee dei bus erano state deviate.

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Città da incubo

Ricordiamo che, da una classifica stilata dall’App Moovit, Roma è risultata essere ultima in classifica per quanto riguarda i mezzi di trasporto. Infatti è la città italiana dove si impiega più tempo per andare a lavorare. A dirlo è il report di fine anno. Nella fattispecie, per raggiungere il proprio ufficio ci vogliono 52 minuti, quattro in più rispetto al 2020, mentre la media nazionale è di 41 minuti.

E come dimenticare le tante, troppe volte in cui le linee Metromare (la Roma-Lido) o la Roma-Viterbo hanno avuto, e hanno tutt’ora, ritardi e guasti? Ogni giorno i pendolari si lamentano per i disagi che vivono sulla loro pelle. Parliamo con loro di questi aumenti. Chiediamo se il costo del biglietto vale effettivamente quanto pagato dagli utenti. O se sarebbe il caso di migliorare prima il servizio. Facendolo magari a tutti, non solo ai soliti. E non vogliamo fare polemica, parlando anche di chi utilizza giornalmente i mezzi come se fossero bancomat, per borseggiare. Quella è un’altra storia. Di cui, purtroppo, scriviamo quasi tutti i giorni.

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