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Botte a un imprenditore per estorcergli 150mila euro: condannata l’ex di Daniele De Rossi

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È stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione per aver tentato di ‘convincere’ a suon di mazzate l’imprenditore Antonello Ieffi a farle un bonifico di 150mila euro. A essere stata condannata ieri con sentenza della IV sezione del tribunale di Roma è stata la 39enne, ex moglie del calciatore della Roma Daniele De Rossi, Tamara Pisnoli.

La vittima ha denunciato la Pisnoli finita a processo con altre due persone

Un’inchiesta lunghissima, iniziata ben 10 anni fa per ricostruire quando accaduto, dopo la denuncia da parte della vittima che ha specificato agli investigatori di essere stato ‘invitato’ a casa della Pisnoli per essere ‘convinto’ con le maniere forti a corrispondere i soldi chiesti. Un impianto accusatorio che i magistrati inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio fino a formulare l’imputazione di tentata estorsione e rapina aggravata.

Un reato che si sarebbe consumato nel corso dell’acquisto, da parte dell’imputata, di un impianto fotovoltaico da parte della vittima. Per quell’affare la Pisnoli avrebbe versato 84 mila euro, poi però avrebbe cambiato idea, voleva recedere dall’accordo e ha preteso che Ieffi restituisse la somma, maggiorata, arrivando a chiedere all’imprenditore 150mila euro.

Imprenditore vittima di un agguato si rifiuta di pagare e denuncia la donna

Ma Ieffi non era per niente intenzionato a corrispondere quella somma. Da qui sarebbe nato l’agguato con aggressione. Una volta arrivato nell’appartamento della donna, quest’ultima per esortare l’uomo a pagare, prima lo avrebbe minacciato, specificandogli che non ci avrebbe messo niente a farlo uccidere, ‘ bastano 10mila euro in mano a un albanese’, poi, di fronte al diniego dell’imprenditore lo avrebbe fatto riempire di botte. Aggressione che comunque non avrebbe convinto Ieffi che una volta liberato, ha presentato denuncia e per quei fatti sono state indagate tre persone, tra le quali l’ex moglie di De Rossi

Ieri la magistratura capitolina s’è pronunciata con la sentenza di primo grado e la condanna della Pisnoli, i cui legali restano in attesa del deposito della motivazione per poter presentare ricordo davanti ai giudici d’Appello.

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