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Viadotto dei Presidenti come una giungla, rischio incendi. Insediamenti ovunque

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Da anni ormai il Viadotto dei Presidenti è al centro delle polemiche dei residenti di Montesacro. Arteria nevralgica del quadrante nord-est della capitale, il viadotto collega Colle Salario alla Bufalotta passando per gli altri quartieri del Terzo Municipio di Roma. Erbe infestanti, alberi mai potati, discariche e insediamenti abusivi hanno preso il sopravvento. Il rischio incendi ogni anno è elevatissimo.

Insediamenti abusivi

Sul Viadotto, all’altezza tra Nuovo Salario e Fidene, nel famoso ed enorme “biscotto” che divide i due sensi di marcia, sono sorti negli anni numerosi insediamenti abusivi. Proprio vicino all’ingresso vedendo da Nuovo Salario si possono scorgere dapprima discariche abusive di qualsiasi tipo. Successivamente, nella parte più interna e nascosta tra la fitta e mai sfalciata o potata vegetazione, diversi accampamenti abusivi. Baracche, tende e suppellettili sono ormai diventati un tutt’uno con la vegetazione infestante. Spostandosi di poco e finendo sotto al cavalcavia di Vigne Nuove, ci sono altri insediamenti abusivi. Anche in questo caso i rifiuti contornano le aree occupate. “È uno spettacolo desolante, come è possibile permettere nel 2023 una situazione di degrado simile?”, denuncia Sabrina. “Ogni sera quando torno dal lavoro vedo gli occupanti attraversare pericolosamente il viadotto con bombole e oggetti di qualsiasi tipo”, aggiunge. Diverse infatti sono le segnalazioni dei residenti e di chi percorre quotidianamente quel tratto in merito a questo fenomeno. “Hanno tagliato tutte le recinzioni a protezione pur di accamparsi, nel periodo invernale e autunnale i cinghiali usano questi passaggi per transitare sul Viadotto”, conclude.

Vegetazione infestante e rischi 

Il Viadotto dei Presidenti è una strada principale del Terzo Municipio, immersa completamente nel verde. Purtroppo però la vegetazione negli anni ha preso il sopravvento rendendo l’area, una volta bosco e prati, una giungla. Gli spartitraffico sono ormai scomparsi sotto una fitta coltre di piante alte anche 2 metri. “Andando in direzione Bufalotta vicino lo svincolo, ci sono canne alte almeno 3 metri che hanno invaso la corsia di sorpasso”, commenta Matteo. Vicino l’area del Parco delle Sabine la situazione non migliora, in quanto la vegetazione unita agli alberi mai potati ha creato una giungla. “In questo tratto i rami arrivano ai finestrini delle auto e il bordo strada è letteralmente scomparso”, continua Matteo. Arrivando nella zona di Fidene vicino a Colle Salario la situazione appare immutata. Alberi mai potati e molto piegati verso la carreggiata, erbe infestanti e marciapiedi scomparsi. Sul Viadotto infatti, sia da un lato che dall’altro, c’è la possibilità per i pedoni di transitare sul marciapiede al fine di raggiungere i quartieri. Possibilità che purtroppo viene cancellata dalla realtà. Le banchine per i pedoni infatti sono totalmente impraticabili in diversi punti per via di piante infestanti ovunque. “Sarebbe bello riprogettare il tratto al fine di renderlo fruibile per tutti”, commenta Marina. “L’ideale sarebbe una ciclabile per i collegare i vari quartieri, un marciapiede pulito e illuminazione adeguata”, conclude. 

Rischio incendi e roghi tossici

Ogni estate i residenti devono purtroppo fare i conti con i numerosi incendi boschivi e i roghi tossici. Lo scorso anno almeno 5 roghi hanno devastato un’area ricca di flora e fauna. “Durante l’incendio si sentivano esplosioni e la colonna di fumo si alternava dal colore chiaro al nero come la pece”, commenta un utente della strada. La colonna di fumo nero, altamente tossica, era il prodotto di combustione di materiali plastici e di discarica abbandonati tra la vegetazione. In aggiunta, come se non bastasse, quasi ogni sera poi, puntuali come un orologio svizzero, i roghi tossici. Piccole colonne di fumo nero o grigio si elevano al tramonto. Diverse sono le segnalazioni dei residenti agli organi competenti ma al momento la situazione rimane invariata. L’ultima in ordine cronologico questa settimana, quando un cittadino ha segnalato per due volte agli organi competenti una colonna di fumo provenire dalla vegetazione.”L’odore era insopportabile e la colonna di fumo tossica”, denuncia il cittadino.

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