Home » News Roma » Investì e uccise un pedone nei pressi della Roma Grosseto: assolto, la ‘rabbia’ dei familiari della vittima

Investì e uccise un pedone nei pressi della Roma Grosseto: assolto, la ‘rabbia’ dei familiari della vittima

Pubblicato il
Incidente viale antonio ciamarra

Ha suscitato polemiche la sentenza di assoluzione nei confronti di un uomo che 10 anni fa travolse e uccise con la sua auto un pedone che stava attraversando la strada. Delusi (e increduli) i familiari della vittima, un 71enne di origine straniera, alla lettura della decisione del Giudice che ha ritenuto, di fatto, innocente il conducente facendo decadere l’accusa di omicidio colposo per la quale era stato imputato.

L’incidente a mortale a Montalto di Castro

La tragedia risale al 16 aprile 2012. Sono le 21.00. Il 71enne stava attraversando la strada “Della Marina”, all’altezza del cavalcavia della linea ferroviaria Roma-Grosseto nel comune di Montalto di Castro, al confine tra Lazio e Toscana; secondo la ricostruzione del sinistro l’uomo, notando un’auto in arrivo alla sua destra, si sarebbe fermato in prossimità della linea di mezzeria. A quel punto però sarebbe sopraggiunto l’automobilista – alla guida di una Fiat Punto – che accorgendosi del pedone solo all’ultimo momento, e nonostante il brusco tentativo di frenata, lo avrebbe centrato in pieno dopo aver perso il controllo del mezzo. Uccidendolo.

Leggi anche: Incidente mortale a Roma, perde la vita la 25enne Cecilia Virgili ma resta il giallo: “Aiutateci, cerchiamo testimoni”

La perizia

Ma la conclusione del CTU era stata chiara: «Rispettando il limite di velocità, il conducente sarebbe riuscito ad arrestare il veicolo prima dell’investimento ovvero lo stesso sarebbe avvenuto a velocità molto ridotta, prossima allo zero». Secondo quanto ricostruito infatti l’auto procedeva a circa 71 km/h contro i 50 previsti in quel tratto. Un fattore determinate secondo i legali della famiglia della vittima ma non per il Giudice che ha deciso di assolvere l’uomo, un 44enne di Tarquinia. Nonostante gli accertamenti svolti dalla pubblica accusa, il giudice ha infatti assolto l’imputato perché il “fatto non sussiste”.

Leggi anche: Incidente mortale a Roma, perde la vita a 19 anni Simone Sperduti: stava andando al lavoro

Le reazioni alla sentenza

I familiari della vittima, che si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella ricostruzione di incidenti stradali mortali e nella tutela dei danneggiati, costituendosi parte civile con l’avvocato Scipione, sono rimasti sgomenti.

«Pur rispettando ovviamente la decisione del giudice – commenta Paolo Ciceroni, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Roma – la sentenza ci lascia sbigottiti. Si trattava dell’ennesimo incidente mortale causato da un’imprudenza e dal mancato rispetto dei limiti di velocità. Il pubblico ministero aveva infatti accertato che l’automobilista, in orario notturno e in un tratto senza illuminazione pubblica, procedeva a una velocità ben superiore a quella consentita: 71 chilometri orari contro i 50 previsti in quella zona».

«I familiari, ancora affranti per quanto accaduto, sono rimasti delusi e non si spiegano l’esito del processo – conclude Ciceroni – Il giudice si è preso 90 giorni per le motivazioni. Una volta che le avremo lette, capiremo il perché di questa decisione che purtroppo lascia tanti punti interrogativi».

Incidente mortale a Roma: bici travolta da un’auto, ciclista perde la vita

 

 

Impostazioni privacy