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Roma, al freddo e al gelo con la figlia disabile perché le staccano il gas: “Bollette tutte pagate ma non mi riallacciano l’utenza”

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Al freddo termosifone dopo il gas staccato a Roma

Al freddo e al gelo perché le hanno staccato il gas. E non è bastato presentare tutte le ricevute degli avvenuti pagamenti per ottenere il riallaccio dell’utenza. Così, una mamma e la figlia disabile da giorni sono costrette a vivere in una casa completamente congelata, riscaldata soltanto con delle stufette comprate in fretta e furia. Ma nonostante le continue segnalazioni e solleciti all’azienda ancora adesso la donna non è riuscita a risolvere il problema perché dalla società, che ha sede a Verona, continuano a ripeterle che “le verifiche sono in corso“. Poco importa se nel frattempo, complice le rigide temperature di questo periodo, il gas continui a restare staccato. 

Gas staccato nella casa a Roma, mamma e figlia con disabilità al freddo 

La signora si è quindi rivolta al nostro giornale per denunciare l’accaduto e sta valutando nel frattempo di scrivere sia ad un Avvocato che ai Carabinieri di Verona. “La guerra fredda anzi gelida si fa anche ai ai danni dei poveri cittadini da parte di aziende erogatrici di gas“, ci racconta la donna. “Senza alcun preavviso mi sono ritrovata il contatore bloccato perché, a loro dire, non risulterebbero caricate sul loro sito le ricevute delle ultime due bollette. Parliamo di un importo totale di 821 € riferite a un bilocale di 30 mq in un periodo in cui a Roma la temperatura peraltro era ancora mite (la prima bolletta stratosferica di oltre 600 € mi arrivò a marzo, quando la tv aveva appena cominciato a parlare di probabili rialzi nel prezzo delle forniture del gas a seguito dello scoppio della guerra Russo-Ucraina). E i riscaldamenti erano rimasti pressoché spenti”.

La donna prosegue: “Dopo una settimana di intensa inspiegabile sofferenza e 27 telefonate (le ho contate!) metà delle quali inevase (nessuna risposta/ risponditore automatico che garantisce la ri-chiamata di un operatore ma non è vero) due fra i 15 operatori con i quali ho avuto la “fortuna” di interloquire trovano le ricevute caricate sul sito“. A quel punto la signora pensa di aver risolto, ma purtroppo non è così.

La risposta choc dell’azienda: “Verificheremo”, la donna costretta a comprare stufette elettriche

“Doppiamente imbufalita – oltre ad esserci congelate mia figlia (disabile motoria) ed io – e aver speso diversi soldi tra stufe e fornelli elettrici, chiedo allora di porre immediatamente rimedio all'”increscioso “incidente” e, in quanto errore dell’azienda, di riallacciarmi immediatamente l’utenza“. L’Azienda però è di tutt’altro avviso e il gas resta staccato: “La risposta scioccante che mi sono sentita dire è che ‘le segnalazioni sono state effettuate’ e che serve aspettare ‘le opportune verifiche al termine delle quali manderanno un tecnico’! Ma verifiche di cosa se ho regolarmente pagato tutto?”, oltre al danno la beffa insomma. “Ad un paio di operatori che sostenevano che il bonifico bancario da me effettuato il 10 ottobre 2022 poteva anche essere stato revocato, ho dovuto faticare e non poco per far loro comprendere che di mestiere faccio l’insegnante e la giornalista. Non sono di certo una truffatrice“, è lo sfogo della donna. 

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A questo punto, considerando che la situazione è rimasta invariata (e che il freddo continua a non lasciare tregua), la signora è pronta ad adire le vie legali. “Chiederò al mio Avvocato l’invio di una lettera di diffida a questi speculatori (sicuramente in malafede) per i quali immagino si prevedano anche ipotesi di reato come truffa ed estorsione, in quanto più e più volte hanno continuato a chiedermi di pagare quegli 80o euro. L’ultima richiesta mi è arrivata proprio ieri per email dopo la 28esima telefonata nella quale veniva sottolineato che non si trattava di mia omissione, bensì di malafede della ditta in questione. Anche perché cosa sperano di ottenere? Che paghi di nuovo bollette già pagate? Sono pronta a denunciare tutto ai Carabinieri di Verona, Comune dove l’azienda avrebbe la sede legale. Oltre che chiaramente a chiedere il risarcimento per i danni materiali – chi mi rimborserà gli acquisti ‘obbligati’ di stufette elettriche e fornelletti (di cui chiaramente pago anche la corrente) – e morali, considerando i giorni trascorsi al gelo e le ore perse al telefono”. 

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