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Sanremo, la lettera di un parroco di Roma a Mr. Rain: ”Grazie per aver cantato la fragilità”

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Mr. Rain a Sanremo 2023

Roma. Il brano di successo cantato da Mr. Rain e dal titolo ”Supereroi”, arrivato terzo al Festival di Sanremo, è già entrato nei cuori di milioni di persone. Un testo profondo, intenso, caratterizzato da un profondo senso di rivalsa davanti ad un mondo troppo sporco, troppo cattivo. Ma ”siamo invincibili vicini….due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole”: e poi quella base musicale così forte, suggestiva. Il brano si è giustamente meritato il podio a Sanremo 2023, e c’è chi ha deciso di ringraziare personalmente il suo autore con una lettera dedicata. 

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Mr. Rain, ”Supereroi” sul podio di Sanremo 2023

Un sacerdote romano, infatti, ha voluto rivolgersi direttamente a Mr. Rain per ringraziarlo, per esprimergli tutta la sua gratitudine per un pezzo che è davvero in grado di imprimersi nell’animo umano e in cui ha ritrovato molti elementi del Vangelo stesso. E così,padre Pasquale Albisinni parroco della Parrocchia Santi Antonio e Annibale Maria di Roma, ha deciso di scrivere a Mr. Rain, perché ha saputo parlare di fragilità, di debolezza, con un taglio fortemente anticonformista. Nella canzone, infatti, i veri supereroi sono coloro che nei momenti di buio, e di maggiore debolezza, sono in grado di chiedere aiuto a qualcuno che possa tender loro una mano. Nella giornata di domenica scorsa, inoltre, pare che il parroco l’abbia voluta cantare proprio in chiesa, con i ragazzi della parrocchia e i loro genitori. Ecco di seguito la sua lettera come trasmessa da Famiglia Cristiana.

La lettera del sacerdote romano a Mr. Rain dopo Sanremo 2023

”Caro Mr. Rain, ogni anno mi prometto di non guardare Sanremo, ma poi sempre lo guardo, forse perchè convinto che in fondo, fra tanta banalità e ideologia dominante, ci possa essere qualcosa di buono. Anche il buon De Andrè cantava che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”. E così, con assoluta meraviglia, già la prima sera vedo scendere dalle scale dell’Ariston 8 bellissimi bambini, di cui due con “un’ala soltanto”. Nel frattempo sento questo rapper che non conosco cantare: “siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro. 

In quel momento qualcosa si muove dentro: sento che quella frase mi appartiene, fa parte del mio patrimonio spirituale e cerco di ricordarmi dove l’ho sentita; bastano pochi istanti perché mi ricordi del mio caro Tonino Bello e della sua “Ala di riserva”. “Voglio ringraziarti Signore, per il dono della vita; ho letto da qualche parte che gli uomini hanno un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto…perché io sia tuo compagno di volo. Ma non basta saper volare con Te, tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare…non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare…. soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva”. E così…mentre ricordo queste parole, vedo che due dei tuoi bambini, scendono le scale e si abbracciano; hanno un’ala soltanto, ma insieme possono volare. Mi commuovo…  
Caro Mattia, so che questo è il tuo vero nome, non so se conosci Tonino Bello, né se sei credente…e perché queste parole si trovano nella tua canzone, ma importa nulla. Voglio solo dirti grazie per aver portato a Sanremo una canzone coraggiosa che parla di fragilità e di fraternità. Grazie perché in una competizione dove tutti gareggiano con le loro ideologie politicamente corrette e i loro monologhi da regime, tu hai avuto il coraggio di cantare insieme all’innocenza dei bambini, l’arte di essere fragili, l’umiltà di chiedere aiuto, la bellezza della fraternità. Quanta verità e quanta speranza ritrovo in ogni parola della tua canzone. Ne ho parlato ai bambini domenica nell’omelia. Ovviamente il mondo predilige altro…. Non importa se non hai vinto, per me e per molti ha vinto per il coraggio di aver portato sul palco dell’Ariston un grande messaggio di luce e di
forza.

Si…siamo “supereroi” solo se ci salviamo insieme, se insieme “ci stringiamo le mani”, se insieme “fermiamo il vento come in mezzo agli uragani”; “siamo invincibili vicini” e non da soli. Quanto è vero che “ogni cicatrice dell’altro è anche la nostra” e quanto è vero che “ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo”. Hai ragione: nessuno “può combattere la guerra da solo”. Le parole e la musica di quanto hai portato a Sanremo mi hanno dato una grande forza: ho ritrovato in esse la bellezza del Vangelo, “la forza nella debolezza”. Mentre sul palcoscenico del mondo si esibiscono violenza e guerre senza ragione, la tua canzone risplende come un bellissimo arcobaleno di speranza.  Ciao Mattia! Mr. Rain, la pioggia in quel di Dese … dove anch’io ho abitato, continui ad ispirarti grandi sogni…
Salutami il Lago…” 

 

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