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Accoltellato a Termini, i genitori: “Non si può uccidere per 20 euro”

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rapinatore evaso inseguito e arrestato dalla polizia

L’ennesima aggressione alla stazione Termini si è consumata domenica scorsa, 5 febbraio. Un cameriere di Milano, un 46enne, era venuto a Roma per lavoro, sperava semplicemente di poter trovare un po’ di serenità nella Capitale, di guadagnare quel tanto che gli serviva per mantenere la sua famiglia: un’occupazione, la sicurezza di un’entrata economica, qualche amico.

Cameriere vittima di un agguato a Termini

Le aspettative di Luca A.B. non erano ambiziose, ma erano probabilmente quelle di qualsiasi persona comune che si aspetta di raggiungere una certa stabilità. Invece, domenica scorsa è stato vittima di un agguato. Tre ragazzi nordafricani di 40, 31 e 19 anni lo hanno accoltellato ripetutamente all’addome per  20 euro. Ora il cameriere di origine milanese si trova ricoverato in gravi condizioni all’Umberto I. I tre aggressori sono finiti in manette con l’accusa di rapina aggravata e tentato omicidio.

Cosa è successo

Il 46enne, domenica sera, mentre camminava vicino alla stazione è stato avvicinato da un uomo che ha tentato di sfilargli il cellulare, La reazione di Luca, istintiva, di ribellione e il conseguente pugno al ladro ha indotto quest’ultimo a chiedere aiuto ad altri due uomini che hanno raggiunto il cameriere accoltellandolo tre volte. Il 46enne ha tentato anche di inseguirli, ma le ferite riportate lo hanno fatto crollare a terra.

La disperazione dei genitori di Luca

La Polizia in breve ha rintracciato i tre malviventi e li ha arrestati. Per loro è stata chiesta dalla Procura la misura cautelare in carcere, mentre Luca lotta tra la vita e la morte. Le sue condizioni sono estremamente serie, ha raccontato il papà Sergio. Ed era proprio per raggiungere il padre che domenica stava andando a Termini. Sono sotto choc i genitori del 46enne che tra le varie dichiarazioni rilasciate a Repubblica dichiarano: “Non si può ammazzare un uomo per 20 euro. Hanno rovinato la vita di un padre che stava a Roma per mantenere la famiglia”.

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