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Roma, attentato al principe Marco Doria: lanciano un ordigno e scappano, esplosione fortissima

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pacco bomba Marco Doria

Ancora un attentato nei confronti del principe Marco Andrea Doria, ex delegato all’Ambiente e e ai Rifiuti del VI Municipio di Roma Le Torri. Ieri sera alcuni sconosciuti hanno lanciato un pacco bomba nel cortile di casa di Doria, scappando subito dopo. L’ordigno, collegato a una miccia, era già acceso ed è esploso non appena ha toccato terra.

Momenti di terrore

È successo a Roma Nord, nei pressi della Cassia. Nell’abitazione di Marco Doria in quel momento si trovava l’anziana madre. La deflagrazione è stata potente ed è risuonata in tutta la zona, facendo suonare anche l’allarme della villa. L’ordigno, lanciato oltre il muro di cinta, è finito nel cortile, sotto la finestra della camera da letto e, nel momento dell’esplosione, ha danneggiato il pavimento.

L’anziana, spaventata a morte, ha immediatamente chiamato il figlio, che ha allertato la polizia. Sul posto sono giunti gli agenti della Volante e della Scientifica, oltre allo stesso Marco Doria. Gli agenti hanno trovato, sparsi nel cortile, diversi chiodi e parti metalliche contenute nell’ordigno esploso. Tutti i reperti sono stati raccolti e inviati al laboratorio per essere analizzati, nella speranza di poter risalire agli autori dell’ennesimo attentato nei confronti di Doria. Un elenco sempre più lungo e sempre più pesante di minacce e azioni atte probabilmente a fermare le quotidiane denunce che Doria fa con il suo “mondezza tour” nel VI Municipio. Ogni giorno, infatti, Marco Doria gira alla ricerca di discariche abusive, cimiteri di auto e scooter rubati e cannibalizzati, di luoghi dove avvengono roghi tossici. E questo di certo infastidisce più di qualcuno.

La scia di attentati

Questa mattina alle 10:00 Doria formalizzerà la denuncia presso gli uffici della Digos. Tutto il materiale raccolto è stato posto sotto sequestro in buste di sicurezza, a disposizione della Digos. Ma questo è solo l’ultimo di una serie di attentati che hanno colpito Marco Doria. L’ultimo ordigno esplosivo nella sua abitazione era stato trovato il 23 novembre. Quel giorno era stato rinvenuto e disinnescato dagli artificieri della Polizia di Stato un pacco bomba, posto sulla recinzione del muro di cinta dell’abitazione. Solo due settimane prima, il 7 novembre, un’altro ordigno era stato fatto esplodere all’interno del giardino. Qualcuno, infatti, lo aveva piazzato a pochi metri dall’entrata di casa, tra l’erba.

Ma non solo gli ordigni nell’abitazione. In passato Doria è stato “bersaglio” di numerosi altri gesti intimidatori. Solo negli ultimi mesi, ci spiega, ha ritrovato un ordigno nel contatore del gas, una busta con dei proiettili fatta recapitare al VI Municipio (dopo le sue dimissioni) e negli Uffici dove lavora, una sua fotografia cerchiata di nero (a mo’ di santino con una croce sul viso) rinvenuta dai ragazzi della scorta, diversi sfregi sull’auto (anche della stessa scorta, il cui tetto fu danneggiato anche davanti alla sede del Municipio) e molto altro ancora. 

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