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Mega discarica abusiva (piena di amianto) a Testaccio: presi i responsabili

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Discarica abusiva testaccio

Una mega discarica abusiva a Testaccio a Roma, stracolma di rifiuti d’ogni tipologia abbandonati illegalmente. È terminata in queste ore, dopo diversi mesi, la rimozione di tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui un ingente quantitativo di amianto, gettati illegalmente e scoperti nella zona di Testaccio. Qui, peraltro a poco distanza da alcuni locali molto frequentati della movida romana, era stata ‘allestita’ una discarica abusiva di circa 300 metri quadri. E all’interno ci finiva veramente di tutto. 

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Nel sito vi erano infatti tonnellate di rifiuti di ogni genere, quali lamiere, tettoie in plastica, eternit, decine di metri cubi di materiali ferrosi e in legno. Questi ultimi, fortemente infiammabili e ad alto rischio incendio,  peraltro erano situati vicino a due locali di intrattenimento come detto. L’area, che era stata precedentemente oggetto di sequestro preventivo, è stata poi dissequestrata, per consentire sia la bonifica che la restituzione, in parte alla collettività e in parte al legittimo proprietario. Grazie a molteplici interventi da parte di personale AMA e di una ditta specializzata per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti speciali, è stato possibile ripulire la zona e ripristinare le condizioni di decoro e di sicurezza. Due i furgoni in evidente stato di abbandono rimossi. Per tutto il tempo servito alla pulizia dell’area, le pattuglie della Polizia di Roma Capitale  hanno provveduto a monitorare il territorio, evitando altre condotte illecite. 

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Presi i responsabili 

E veniamo adesso alle indagini. Sì perché contestualmente alle lunghe e complesse operazioni di bonifica gli agenti del I gruppo Centro della Polizia Locale hanno lavorato parallelamente per cercare di capire chi “rifornisse” la discarica dei materiali smaltendoli, si fa per dire, illegalmente. Ebbene, i caschi bianchi, secondo quanto si apprende, hanno identificato i responsabili dello sversamento illegale di rifiuti, al termine di indagini anche in questo caso durate mesi e di svariati appostamenti anche di notte. Si tratta di due uomini: il primo di circa 40 anni e il secondo di circa 60 anni, diffidati, denunciati e sanzionati.

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