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Roma, ‘Dacci il cellulare’ e lo minacciano con un punteruolo, poi lo picchiano: arrestati 3 rapinatori

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lite in casa scoperta coppia di pusher terracina

Stava tornando a casa a piedi quando è stato vittima di una rapina. Un 34enne si trovava ormai a pochi passi dalla sua abitazione, in zona Don Bosco, quando  un’auto con a bordo tre uomini gli s’è fermata affianco. Ha continuato a camminare, sperando che andassero via, ma all’improvviso in due sono scesi dalla macchina e gli hanno puntato contro un punteruolo. Sotto la minaccia dell’arma insolita lo hanno invitato a consegnare loro il cellulare. E il 34enne non ha esitato. Ma non erano soddisfatti, perché nonostante avessero preso il telefonino lo hanno picchiato.

L’allarme in Polizia e le indagini che hanno portato all’arresto dei 3 rapinatori

La vittima è comunque riuscita a fuggire e si è rifugiata in un bar poco distante da dove ha allertato le forze dell’ordine. Sono stati gli uomini della Polizia ad accorrere per raccogliere la testimonianza del 34enne vittima della rapina. Il racconto di quanto era successo e la descrizione degli aggressori sono stati elementi sufficienti affinchè i poliziotti si mettessero sulle tracce dei malviventi. Una ricerca terminata quando gli agenti hanno rintracciato l’auto, con a bordo i tre sospettati che, quando hanno capito di essere stati scoperti, hanno cercato di disfarsi della refurtiva, il cellulare, buttandolo fuori dal finestrino.

La convalida dell’arresto per rapina aggravata

Un tentativo maldestro di non essere accusati della rapina che si era consumata pochi minuti prima. Ma un’ispezione nell’auto, il rinvenimento del punteruolo e la corrispondenza dei tre uomini all’identikit della vittima sono stati elementi sufficienti per procedere nei loro confronti. La Polizia ha fatto scattare le manette ai polsi di tutti e tre con l’accusa di rapina aggravata. Un arresto convalidato dal giudice, davanti al quale il terzetto è dovuto comparire. Mentre al 34enne che ha avuto bisogno delle cure mediche ospedaliere, le forze dell’ordine hanno potuto restituire il cellulare, per quanto danneggiato.

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