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Roma, spranghe e sangue a Primavalle: fu raid punitivo per vendicare la moglie incinta

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Roma, 21enne e problemi con la droga

Roma. Escluso definitivamente il regolamento di conti per droga o criminalità. Era, di fatto, la prima ipotesi a cui avevano pensato sia gli inquirenti sia coloro che avevano assistito alla spedizioni punitiva che ha portato un uomo in codice rosso all’ospedale, in fin di vita, nel quartiere di Primavalle.

Linciaggio a Primavalle: uomo in fin di vita

Parliamo del linciaggio avvenuto nella mattinata di mercoledì scorso, 7 settembre, nel pomeriggio (14.00), sotto la luce del sole, davanti a tutti. La strada in cui si era verificata la spedizione punitiva è quella in via Andersen, nel quartiere Primavalle. 

L’ipotesi del regolamento di conti per droga

I due aggressori, italiani, entrambi 32enni, erano risultati già noti alle forze dell’ordine perché con precedenti per spaccio di droga. Elemento, questo, che aveva corroborato l’ipotesi di un regolamento di conti del mondo della criminalità e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Il pestaggio violento

I due si erano precipitati verso la vittima armati di spranghe e l’avevano pestato a sangue, lasciandolo tramortito e in fin di vita in mezzo alla strada. Choc per coloro che erano stati involontariamente testimoni di un atto tanto violento quanto improvviso. E, ripetiamo, in pieno giorno, in una strada abbastanza trafficata dai cittadini capitolini. 

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Il movente: vendicare la moglie incinta

Ora, dopo qualche giorno di indagine e dopo aver riascoltato le testimonianza sul caso, pare che l’ipotesi del regolamento di conti per droga sia completamente da escludere. Il movente sembrerebbe essere un altro. Di fatto, poco prima di questa segnalazione, un’altra chiamata alla Polizia, sempre in prossimità di quella zona, parlava di un uomo che stava importunando delle persona davanti ad un locale. 

La vendetta del marito con il complice

Tra queste, pare ci fosse anche una donna , risultata poi la moglie di uno dei due aggressori. Ma c’è di più. Alcune testimonianze – ancora da verificare – affermano che la donna fosse anche incinta. Insomma, ecco il movente: il marito avrebbe visto la scena, o sarebbe venuto a sapere della moglie incinta infastidita dall’uomo, e per questo poi si sarebbe precipitato addosso all’uomo, con la complicità dell’amico, per la sua personale spedizione punitiva, con tanto di spranghe di ferro.

Le condizioni della vittima

L’aggressione è risultata brutale. Di fatto, quando gli agenti erano arrivati sul posto, il malcapitato, romano sui 45 anni, era stordito al suolo, in fin di vita. Non riusciva a muoversi, ed era ad un passo dal collasso: l’ambulanza, una volta arrivata sul posto, lo aveva trasportato in codice rosso al San Filippo Neri, prognosi riservata. I due picchiatori ora hanno sulle loro teste un’accusa per tentato omicidio, con la quale sono stati portati presso il carcere di Regina Coeli

 

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