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‘Salviamo il Pigneto’, tra voglia di scappare e l’amore per il quartiere: i cittadini raccontano lo spaccio, i furti e il degrado della loro zona

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spaccio e degrado al Pigneto

Non vogliono arrendersi. Perché loro, che in questo quartiere ci sono nati o cresciuti, o quanto meno ci vivono da tantissimi anni, qui hanno i ricordi, quelli veri e più belli. Ma da troppo tempo questi ricordi vengono infangati da quello che quotidianamente vedono. Incuria, sporcizia, degrado, spacciatori a tutte le ore e in tutti gli angoli. E poi rapinatori che non lasciano al sicuro i negozianti, né i passanti. Per non parlare dei furti negli appartamenti. E che dire degli schiamazzi notturni, che rendono a volte il sonno quasi impossibile?

No, non siamo in un posto sperduto. Ma a due passi dal centro di Roma. Al Pigneto. Un quartiere che negli ultimi anni si stava rivalutando, con i suoi tanti localini. Ma che, ultimamente, è finito al centro della cronaca nera per una serie di episodi. Risse sempre più frequenti, persone ubriache che molestano i passanti, gente che gira armata in strada. E, ovviamente, lo spaccio di sostanze stupefacenti, che sembra essere gestito da nigeriani.

Ripetuti episodi di cronaca  

Negli ultimi giorni al Pigneto è successo di tutto: una donna è stata accerchiata e derubata da due uomini, mentre due ragazze sono state prese a bottigliate per aver negato una sigaretta a un giovane straniero. E’ qui, in via del Pigneto, che è stata trovata la droga sintetica “più forte del mondo”.  

Ma la situazione è drammatica anche sul fronte rifiuti, tanto che, dopo lo sfogo sui social fatto dai cittadini, anche il Presidente del V Municipio Mauro Caliste, si è lamentato con un lungo post su Facebook. Il presidente ha fatto presente la mancanza di sicurezza del quartiere, oltre al degrado sempre più grave.

Il sondaggio: il 64,4% se ne andrebbe dal quartiere 

Il sondaggio fatto dal gruppo Facebook “Salviamo il Pigneto” parla chiaro. La sporcizia (92%) e lo spaccio (82.8%) sono i problemi più sentiti. E ben il 64.4% alla domanda “Hai mai pensato di lasciare il quartiere per motivi legati al suo degrado?” ha risposto di sì.

Ai cittadini vedere il proprio quartiere ridotto così fa piangere il cuore. E se qualcuno dice “È un quartiere che adoro e dal quale non vorrei mai trovarmi costretto ad andare via”, sono tantissimi quelli che, loro malgrado, sono pronti a lasciarlo.

“Sono residente al Pigneto da 8 anni, ero e sono innamorata di questo quartiere. Dal 2020 il degrado è stato crescente e ineluttabile, a nulla è servito chiamare le forze dell’ordine per denunciare. Eroina e crack ovunque, a qualunque ora, molestie, furti e danni alle auto, un’escalation di prepotenze che mi hanno fatto sentire a volte a disagio, a volte in pericolo. Ecco perché, in extrema ratio, me ne andrei: non si può vivere sotto scacco della tossicodipendenza e della microcriminalità”, commenta un cittadino.

“Soprattutto nel weekend mi capita di essere svegliato alle 2,3,4 di notte da litigi fra ubriachi e spacciatori a via del Pigneto. Piazza del Pigneto è ostaggio da sempre di famiglie ROM, tossicodipendenti e ubriachi. Sempre a piazza del Pigneto vengono scaricati sistematicamente e abusivamente rifiuti (tanti, troppi) degli svuota cantine di notte e si trovano in strada bottiglie e siringhe un po’ ovunque”, gli fa eco un altro.

E poi ancora commenti da parte di altri residenti: “Non dormo da mesi serenamente, ogni sera e ogni notte urla e rumori molesti, non rientro a casa tardi per la preoccupazione di fare brutti incontri, esco con circospezione. Non credo sia giusto vivere così”. “Nei pressi della mia abitazione c’è una numerosa colonia di ratti, la sporcizia attrae anche blatte e causa miasmi che arrivano fino ai piani alti”.

L’aggressione con il coltello

“La sera del 30 giugno il mio compagno, alle 8:30 di sera, è stato aggredito da 4 persone, una con coltello, in piazza del Pigneto. Naso rotto, occhi pieni di sangue etc..gli hanno preso il nostro cagnolino, che fortunatamente ci hanno riportato e volevano anche i soldi. Lui è stato soccorso dai dei passanti polizia arrivata dopo 40min, ambulanza mai pervenuta. Dopo due eore ne è passata una per caso e lo ha portato via. Ovviamente i danni morali, peggiori dei fisici”. Questa la testimonianza di una ragazza. E non è la sola a raccontare di un’aggressione o di un fatto violento.

“Ho paura ad uscire di casa dopo il tramonto, ripetuti scippi gente che si droga appoggiata alla mia macchina, signore anziane aggredite nel portone di casa per scipparle. Ho dovuto chiamare l’ambulanza”, riporta un’altra signora.

“Il mio balcone si affaccia su via Pesaro. Quasi ogni pomeriggio assisto a scene di spaccio, con litigi, vederli assumere droga tra una macchina e l’altra, pisciarci e addirittura defecarci. Tutto questo alla luce del sole, mentre madri con bambini piccoli o turisti allibiti vedono il tutto”. Cosa si può aggiungere a questo breve ma crudo racconto?

Le altre testimonianze

Ed ecco altre testimonianze. “Vedere una ragazza bucarsi tranquillamente su una panchina davanti a un noto locale dell’isola pedonale con l’indifferenza dei passanti e dei locali. Non è un bello spettacolo da fare vedere ai bambini”, racconta un cittadino. 

“Un tempo si viveva bene al Pigneto. Ormai da anni il quartiere versa in condizioni di degrado assoluto (sporcizia, rifiuti ingombranti, siringhe, violenze e furti). È diventato un covo per lo spaccio, a tutte le ore del giorno si assiste a persone che si drogano, lasciando ciò che rimane alla merce di tutti e costituendo un pericolo per bambini e animali. Le risse sono all’ordine del giorno. Non si può girare più in tranquillità. È ora che le istituzioni si facciano carico del problema!”, chiede un altro.

Anche i furti sono una piaga: “A me hanno in soli 40 giorni rubato per 2 volte le 4 ruote della smart, creando un danno di 2500 euro”, racconta un residente. Mentre un altro riporta di “Tentativi di entrare in casa da parte di sconosciuti, suonatori ambulanti che cantano a mezzanotte sotto casa la cucaracha”.

Ma le testimonianze sono ancora decine e decine. Tutte parlano appunto di spaccio, di furti, di degrado a vari livelli. C’è chi è scoraggiato, chi è arrabbiato, chi chiede l’aiuto delle istituzioni. Un quartiere che annaspa, ma che non vuole annegare. E che ha il diritto di salvarsi. Perché, tra la melma degli spacciatori, dei criminali, di chi non rispetta le regole, ci sono persone pulite e sono la maggioranza. Un sistema sbagliato, fatto di buonismo o finto tale, non può andare a danneggiare tutto il resto dell’umanità. Non è più possibile tollerare il mancato rispetto della cosa pubblica e della legge, ma soprattutto non è possibile che sia proprio la legge a non far rispettare tutto questo. 

Perché quegli spacciatori sono gli stessi che, una volta arrestati, sono fuori il giorno stesso. Perché chi disturba la quiete pubblica alle 3 di notte ci sarà anche la notte dopo, perché niente – concretamente – glielo impedisce. E così per tutto il resto. Ecco perché i cittadini sono così scoraggiati. Ecco perché lascerebbero il quartiere. Ma in un altro quartiere sarebbe diverso? Forse ai Parioli, ma per avere davvero qualcosa di diverso occorrerebbe forse cambiare città, se non nazione. Perché non occorre cambiare quartiere. Dovrebbe cambiare tutto il resto.

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